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Il piano B per Fiat potrebbe assomigliare molto a quello vecchio che prevedeva l’integrazione con Opel. Sì perché la soluzione per Opel preferita dall'esecutivo di Angela Merkel, cioè la proposta della cordata russo-canadese guidata da Magna, è giudicata debole da tutti gli esperti del settore auto. Più passano i giorni e più cresce il malumore anche all’interno del governo di Berlino che apre nuovi spiragli per le ambizioni del Lingotto. Del resto, secondo gli accordi siglati per Opel, il gruppo di componentistica Magna non avrà l'intero capitale ma solo un 20%, mentre GM manterrà una quota del 35%, un altro 35% alla russa Sberbank e il 10% andrà ai dipendenti. Il fronte dei soci è tutt’altro che unito: GM non vuole più Magna e preferirebbe la proposta di RHJ-Ripplewood perché questa le promette che, tra quattro anni, la casa di Detroit potrà ricomprarsi Opel e Vauxhall. Fiat allora resta alla finestra, convinta che il suo piano industriale sia il migliore tra quelli presentati in quanto garantisce maggiori sinergie (circa 1,2 miliardi di Euro l'anno) e, come ha scritto il Financial Times, una visione industriale di maggior spessore. Al momento, Opel è in amministrazione fiduciaria, con un comitato nominato dal governo di Berlino, dai Länder che ospitano fabbriche Opel e da GM con il consenso di Washington, dal momento che lo Stato americano controlla la casa di Detroit. Ma di questi trustees nessuno vuole la soluzione Magna tanto che qualcuno vorrebbe una bancarotta controllata e poi una ricapitalizzazione. Il governo di Grosse Koalition tra la CDU-CSU e la SPD ha favorito la proposta Magna-Cremlino perché era politicamente più digeribile ma le possibili tensioni sui livelli occupazionali cominciano a farsi sentire. La nuova possibile alleanza tra Fiat e Opel, bocciata sul piano politico, potrebbe così riprendere il volo grazie al carburante economico-finanziario e rafforzare Fiat attraverso la condivisione di piattaforme per le auto piccole e medie. In particolare nel segmento B, quello delle utilitarie, si potrebbero generare economie di scala vantaggiose per la produzione della prossima generazione di Corsa e Punto. Interessante anche la maggiore forza sul segmento C, fondamentale in Europa. Fiat ha costruito 160.000 unità dei tre modelli che la casa torinese ha in questo segmento: Fiat Bravo, Lancia Delta e Alfa Romeo 147. Opel invece lo scorso anno ha costruito quasi 650.000 unità della famiglia Astra e del monovolume Zafira. Per competere in un mercato difficile come l'attuale Fiat deve crescere di peso e andare a coprire aree finora trascurate. La banca d'affari Lazard era stata scelta dal governo tedesco come consulente per valutare le proposte avanzate dai diversi interessati. Lo ha fatto. E ha detto che Opel (assieme alla britannica Vauxhall) è troppo piccola per sopravvivere da sola nel quadro competitivo del settore. È la posizione che aveva sostenuto Fiat quando avanzò la proposta di creare un gruppo integrato tra le sue operazioni italiane, quelle della Chrysler e quelle delle aziende controllate dalla GM in Europa. Ora la priorità dell’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, è quella di digerire l’integrazione di Chrysler, ma il dossier Opel, nonostante le smentite ufficiali, resta sul tavolo. Un dossier che sembra avere maggiori possibilità di riuscita rispetto a nuove alleanze sull’asse Torino-Parigi che proietterebbero Fiat sulla scia di Peugeot.
(Fonte: www.ilsussidiario.net - 30/7/2009)

John Wayland has been promoting the EV cause for several years with his self built 1972 Datsun 1200 that does 0-60 mph in 2.9 seconds. Last weekend he invited a few fellow EV racers to his local track, PIR in Portland Oregon, for the Wayland Invitational.

Full results haven't been released yet but this is what John emailed us about the event:

“There is quite a bit of chatter about the new record set by the Tesla Roadster Sport at 12.643 @ 102.89 mph ET. Another record was set by Brian Hall's AC powered small motorcycle in the low 10s. Dube's bike did not reset their record, but ran a respectable 8.2 ET! My own White Zombie, running on 3 year old lead, managed a 12.0 ET Saturday night. Not bad, considering it's best ET when that pack was new, was an 11.8!

Of course, the 11.4 with lithium in 2007 is it's best ET. If we get the 210 lb. 388V, 12.4 ahr, 1920 amp (continuous through the 1/4 mile) Kokam pack of 840 cells, expect to see White Zombie become the first street legal, stock bodied electric car to break into the 10's in the 1/4 mile! With such a pack, I'm fairly certain we can run a 10.85 @ 122-126 mph.”

See the Datsun 1200 EV in action

Mitsubishi has confirmed plans to launch a range-extended series hybrid at the end of 2010. The company says that the vehicle will be a small SUV, similar in size to a Toyota RAV4, suggesting a car similar in design to the cX concept.

The drive train will be similar to the Voltec system - currently being developed for the Chevrolet Volt by General Motors. Operating as a 'range extended' electric vehicle, the Lithium Ion battery pack will be plug-in rechargeable and provide enough power for 40 miles of electric-only driving. Once depleted, a small petrol engine driven generator will kick in. The Mitsubishi 'i' city car has a 52bhp, 660cc turbo-charged three cylinder motor which may be used.

Mitsubishi is confident it can meet the deadline, emphasizing the fact that bringing the iMiEV to market as the first genuine mass-market e-car gives it a head start in the race to develop a usable range of e-cars to fit most user needs and circumstances.

L’era della nuova Chrysler con Sergio Marchionne alla guida si apre ufficialmente: al termine di una tre giorni di lavori si è tenuta ieri la prima vera e propria riunione del board, dopo due giorni trascorsi fra prove su strada e teoria per imparare a conoscere i modelli e i marchi del gruppo e studiarne le possibilità di rilancio. A tenere banco nella prima riunione del board sono stati gli aspetti burocratico-amministrativi e la corporate governance. Che ad Auburn-Hills soffiasse un vento nuovo si capiva ormai da giorni. Per compattare il gruppo al comando della nuova società, uscita dalla bancarotta e con Fiat al 20%, sono state volute delle giornate di incontri, utili anche per iniziare all’industria automobilistica alcuni dei nove componenti del consiglio di amministrazione, digiuni della materia. Solo Marchionne e Alfredo Altavilla vantano infatti una stretta conoscenza del settore. Gli altri sette componenti del board provengono invece da tutt’altre esperienze: Douglas Steenland, nominato dal Tesoro americano, arriva infatti dall’industria aerea, essendo stato amministratore delegato di Northwest. Dallo stesso comparto arriva Stephen Wolf, ex ad di United Airlines. Altri tre membri (Robert Kidder, Scott Staurt e George Gosbee) provengono da società di investimento o di capital management, uno (James Blanchard, nominato dal sindacato UAW) è un ex ambasciatore americano in Canada, mentre Ronald Thompson è il presidente della Teacher Insurance and Annuity Association.
(Fonte: www.corriere.com - 30/7/2009)

Toyota's iQ-based electric car, due to be launched in 2010, will have it's own unique body work, Li-ion batteries and will use in-wheel motors in each wheel. No specs have been released on either the motor output of the battery capacity at this stage of the tease campaign.

The iQ EV will be Toyota's first electric car and their first mass produced with lithium ion batteries. According to a report in Autocar, the iQ’s chief engineer, Hiroki Nakajima says the car, Internally called the BEV (Battery Electric Vehicle), will have a range of 150km (93 miles) hinting at a battery capacity of around 24 kWh.

Toyota has some experience with wheel motors from their HV-R Supra hybrid endurance racing proto type that used 10 kw front wheel motors and a super capacitor bank to win a 24 hour race in Japan in 2007, 19 laps ahead of the 2nd place finisher.

That's all we're being teased with at the moment. For a company that is on the record as saying li-ion batteries aren't ready for prime time this seems to be a change in policy. Amazing what a little competition will do.

I britannici in fatto d’auto hanno cambiato mano: no, il posto di guida resta a destra, e la marcia a sinistra, ma hanno dato il benservito - dopo sedici anni - all’Opel-Vauxhall e d’ora in poi impareranno a guidare con la Fiat 500. La British School of Motoring (BSM), ovvero la più antica e più vasta scuola guida del Regno Unito, ha infatti deciso di non rinnovare il suo contratto con la Vauxhall, il ramo britannico del gruppo Opel-GM. E, al posto delle Corsa, ha scelto per rinnovare il suo parco macchine nei prossimi quattro anni 14 mila Fiat 500, la nuova «piccola» del Lingotto che, sulle orme del modello che mise l’Italia del boom economico dietro al volante, sta conquistando il mondo. «Abbiamo un’alta percentuale di studenti donna», ha detto Abu Shafi, amministratore delegato di BSM, «e le vetture che fanno per loro sono city-car, possibilmente "di tendenza"». «Mini e Peugeot sono molto popolari nelle scuole guida», ha confidato Shafi al Times. I dettagli dell’affare non sono stati resi pubblici, ma da Torino non nascondono la soddisfazione. «BSM ci permette di essere là dove vogliamo stare, nel cuore delle città britanniche, e dimostrare agli automobilisti le delizie di guidare una nuova Fiat», ha detto un portavoce al quotidiano di Londra. Le vetture, ad ogni modo, non saranno gratis. «Non concluderemmo mai un affare che non portasse margini». Non si tratta, dunque, per Fiat, di un mero colpo d’immagine. Oltretutto, stando ai dati della BSM, il 70% di chi passa il test di guida finisce per acquistare il modello d’auto su cui ha imparato. Considerato che la titolata scuola guida inglese, fondata nel 1919, ogni anno impartisce lezioni a 130 mila aspiranti automobilisti - garantendo una percentuale di promozioni molto più alta della media nazionale, ovvero il 43% -, non è certo un cattivo affare. Tanto che Fiat farà uno sconto di 500 sterline - in aggiunta a qualunque offerta praticata dai rivenditori britannici - agli studenti di BSM che vogliano acquistare una «500». Che, anche se è leggermente più cara della Corsa, fa notare ancora l’ad Shafi, «consuma meno, è più pulita ed è più sicura». Pensare che la ricerca di una nuova vettura è stata scatenata dalla stessa Vauxhall quando ha fatto sapere alla BSM di non essere più disposta a fornire auto «gratis». La scuola guida ha così trascorso tre mesi a negoziare con le case automobilistiche (17 quelle contattate) tra le quali, alla fine, l’ha spuntata Fiat. L’arrivo delle «500» in terra d’Albione sarà accompagnato da una campagna promozionale che punterà a mettere in rilievo «l’italianità» del marchio. «Abbiamo anche pensato di mandare in Italia i nostri istruttori a prendere le prime macchine e guidarle fino a qui».
(Fonte: www.lastampa.it - 29/7/2009)

Four Fortune 500 companies and two utility companies took delivery of the first in a series of next generation all-electric commercial vehicles in an automotive industry changing event hosted at the Capitol Reflecting Pool on the National Mall by Missouri Senator Kit Bond and attended by Carol M. Browner, Assistant to the President for Energy and Climate Change.

Pacific Gas and Electric Company (PG&E), Coca-Cola Enterprises, Staples, Frito-Lay, AT&T and Kansas City Power & Light (KCP&L) were presented with the keys to all new Smith Newtons, the world's largest commercially available battery-electric-powered truck. The Newton is the first commercial all-electric truck to achieve new vehicle emissions certification in California.

"The next generation electric vehicles Smith is producing demonstrates exactly the kind of technology we need to reduce greenhouse gas emissions and end our dependence on foreign oil," Senator Bond said. "Missouri is a growing leader in exciting new battery technology making it an ideal partner for all-electric vehicle manufacturing."

"AT&T, Coca-Cola Enterprises, Frito-Lay, KCP&L, PG&E and Staples are demonstrating their commitment to environmental sustainability and green fleet vehicle technologies that will drive the future of the automotive industry," said Bryan Hansel, CEO of Smith. "As more depot-based truck fleet operators come on board and adopt all-electric vehicles, battery technology will advance and manufacturing costs will be driven down, spurring new growth in the commercial electric vehicle industry, creating new high-tech jobs, and reducing fuel emissions and our dependency on foreign oil."

The Smith Newton is fuel-emissions-free, runs without noise or vibration, and actually stores electric energy during stopping through a process called regenerative braking. The Smith Newton has a top speed of 50 mph, a range on one battery charge in excess of 100 miles and a payload of over 16,000 lbs.

Smith Electric Vehicles U.S. (Smith), a Delaware corporation headquartered in Kansas City, Mo., is a privately held company owned by Private Investors Management and The Tanfield Group Plc, based in the United Kingdom. Tanfield is the parent company of Smith Electric Vehicles in the U.K., the leading manufacturer of zero-emissions battery-electric commercial vehicles in Europe since the 1920s.

Smith Electric Vehicles has produced the Newton truck in Europe for more than three years and has sold vehicles to major fleet operators in sectors such as mail and parcel delivery, logistics, retail, highway maintenance and airports.

Smith is initially focusing production on all-electric vehicles for depot-based predictable-route delivery and service fleets, and is bringing a proven next generation electric-drive technology to the American marketplace. Smith vehicles will feature the latest in Lithium-ion battery cell technology, power management and direct drivetrains. Smith has licensed the proprietary knowledge from Smith Electric Vehicles in the U.K. and has brought it to its new production facility in Kansas City, where for the first time all-electric trucks will be assembled and distributed by American workers.

Smith Newton Truck Specifications:

Motor - 120 kw Induction Motor
Battery - Lithium-Ion Batteries Payload - 7,392 lbs to 16,280 lbs
Gross Vehicle Weight - 16,535 lbs, 23,148 lbs or 26,455 lbs
Range - In excess of 100 miles (one battery charge)
Top Speed - 50 mph
On-board Battery Charger
Full Battery Recharge - 6 to 8 hours

E’ andata deserta la nuova asta per i marchi della casa automobilistica De Tomaso. Come già era accaduto un anno fa, entro la scadenza fissata non è arrivata nessuna offerta. Questo nonostante ci fossero state manifestazioni di interesse da parte di cinque investitori, due dei quali avevano anche fatto dei rilanci per aggiudicarsi i marchi della casa fondata dall’ex pilota argentino Alejandro De Tomaso, messa in liquidazione nel 2004. Anche se non è arrivata nessuna offerta, alcuni dei soggetti che avevano manifestato interesse hanno mantenuto dei contatti con il liquidatore della casa automobilistica. Alle 17 del 23 luglio scorso, però, data ultima per presentare le buste con le offerte, non ne è arrivata nessuna. La decisione di indire una nuova asta era stata presa dal liquidatore della società per garantire una completa trasparenza alla procedura, in accordo con il commissario giudiziale e con il comitato dei creditori. Il bando di gara riguardava i diritti di titolarità per l’utilizzo in esclusiva dei marchi registrati a nome della società De Tomaso Modena S.p.A., in particolare i marchi De Tomaso, T De Tomaso figurativo, Pantera, Guarà e altri marchi minori. Inoltre, erano compresi nel lotto alcuni modelli di stile, disegni tecnici ed eventuali stampi oltre a un telaio per autovettura «De Tomaso» e ad alcune giacenze di magazzino. La base d’asta era stata fissata in 1,602 milioni di euro, pari al 10% in meno della gara bandita nel giugno 2008. In particolare, il valore attribuito ai marchi è di 1,53 milioni, mentre al telaio è stato dato il valore di 72mila euro. Gli altri beni, come spiega l’avviso di gara, sono ceduti a titolo gratuito.
(Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it - 23/7/2009)

KERS cars finished 1 2 at the Hungaroring Sunday with McLaren driver Lewis Hamilton winning comfortably from second places Ferrari driver Kimi Raikkonen. This is the first win for a KERS equipped car in F1. Although four teams started the season with KERS, currently only McLaren and Ferrari run KERS in F1.

The Hungaroring has one of the lowest average speeds of any Grand Prix track consisting of more slower corners and few high speed corners. The season dominating Brawn and Red Bull cars are known to be aero cars where the faster the track the more of an advantage they have over the field. On a low speed track such as Hungry this advanatge is reduced, so much so that Rubens Barrichello qualified outside the top 10 and finished outside the points while Button finished only seventh.

With an extra 80 hp of EV power off the start line, both the McLaren's and Ferrari's poses a serious treat at the start of any Grand Prix. Originally conceved as a push-to-pass button, drivers from rival teams are increasingly compalining that it is being used to prevent passing. Sebastian vettel has made mention of the Red Bull teams lack of a KERS system in many press conferences, particularly with reference to being unable to pass Ferrari drivers in the race.

The in-house developed battery powered KERS system in the McLaren features custom lithium-ion power cells developed by A123Systems that apparentkly offer more than 20,000 W/kg, according to Ric Fulop, one of A123Systems’s co-founders.

Su Opel il discorso è chiuso. E Fiat è convinta di avere tutte le capacità per produrre, con le proprie forze e in tempi accettabili, i 5 milioni e mezzo di veicoli all’anno, indicati da Serio Marchionne come soglia minima di sopravvivenza. Se gli ultimi eventi, con le incertezze emerse nella trattativa tra GM e Magna, avevano riacceso la speculazione su un ritorno di fiamma con Fiat, chi ha potuto testarne gli umori consegna l’immagine di un Marchionne sollevato per aver portato l’azienda definitivamente fuori dalla vicenda. Anzi, convinto che sarà proprio Opel ad avere ora i problemi maggiori, andando verso un matrimonio con un partner finanziario. Le incomprensioni sarebbero sorte su un punto fondamentale, quello della «proprietà intellettuale» sui modelli Opel, che GM non sembra intenzionata a cedere. Tanto che alcuni hanno parlato non già di eventuale acquisto, ma di «affitto» di Opel da parte dei vari pretendenti. Impossibile per Marchionne concepire un’acquisizione che non gli garantisca totale capacità di manovra su ogni aspetto della controllata. Certo, Opel avrebbe proiettato rapidamente Fiat verso il traguardo dei 5,5-6 milioni di vetture. Ma già l’affare Chrysler porterà i volumi attorno quota quattro milioni. E c’è molta soddisfazione per il recente accordo con GAC che permetterà al Lingotto di tornare a produrre auto in Cina. Con accordi di questo tipo e con la crescita organica, si sottolinea negli ambienti torinesi, Marchionne conta già verso la fine del 2010 di intravedere concretamente il raggiungimento della soglia fatidica. D’altra parte è stato chiaro: Fiat continua a «valutare tutte le opzioni strategiche», ha detto l'amministratore delegato, ma non cerca a tutti i costi «nuovi fidanzati». A quel punto, quando Fiat sarà uno dei big player, verrà ritirato fuori dal cassetto il progetto di scissione dell’auto: «È una decisione inevitabile, anche se non è ancora arrivato il momento» ha ribadito il numero uno dell’azienda agli analisti.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 23/7/2009)

Nissan Motor Co. showed off its super-quiet, zero-emission electric car Monday — a key offering for Japan's No. 3 automaker.

The prototype is based on Nissan's Tiida car (Versa in North America), has room for 4 people and a top speed of just over 140kph. The Ev has a 80 kW / 280 Nm BLDC electric motor with a regenerative brake system that recharges the battery during deceleration and braking. This helps the car achieve a range of just under 100 miles on a full charge. That covers the typical daily distance driven by 98 percent of Japanese and British motorists, 95 percent of German drivers, 90 percent of those in France and about 80 percent of the average daily distance in the U.S. and China.

"Nissan will be a leader in zero-emission vehicles," Chief Operating Officer Toshiyuki Shiga said ahead of a test-drive event at the automaker's facility. "EV is the answer." Sales of Nissan's electric vehicle is scheduled to begin next year. Nissan says it plans to mass produce zero-emission cars globally from 2012.

A 24 kWh laminated compact lithium ion battery pack sits under the car's floor without compromising cabin or cargo space. The battery layout allows smooth underfloor air flow which helps reduce drag. A quick charge station, connected to a 3-phase 400 volt supply, can recharge the car in just 30 minutes and Nissan envisages these will be built around towns as part of a wider infrastructure to support electric vehicles. In the test car sockets for both home charging and quick charging are hidden under the Nissan badge at the front of the car.



When the car is plugged in there is a timer function which allows users to pre-set the air-con to come on at a set time and cool the cabin to a set temperature. As a result, the car is cooled using mains power, so the battery doesn't have to be used. The timer can also be used to set the battery charging at a specified time at night to benefit from more favourable electricity rates.

The company is also experimenting with wireless charging system that uses induction between a charging plate on the street and one on the bottom of the car. The prototype EV doesn't have this system but Nissan demonstrated it on another car. The system charges the battery when the two plates are aligned so Nissan envisages these to be installed in parking bays.

Nissan's electric vehicle has a function within it's in-dash GPS navigation system that shows the driving radius within range of the car's current level of charge, to reassure drivers who suffer 'range anxiety'. It can also calculate if the vehicle is within range of a selected on-map destination.

Nissan will unveil the electric car's exterior design at the companies new Yokohama headquarters Aug. 2. Stay tuned!

Hyundai Motor Group, the world's No.5 automaker, says it will invest $3.3 Billion in green projects to meet the government's stricter fuel efficiency and emission requirements.

Hyundai, which includes the country's two largest car makers -- Hyundai Motor Co and Kia Motors Corp -- plans to spend $3.3 Billion to develop environmentally friendly cars and reduce carbon dioxide emissions by 2013.

Of the total, $1.7 Billion will go to developing hybrid cars and $1.1 Billion to improving the fuel efficiency of engines. The remainder will be spent on energy facilities to cut emissions. Hyundai's announcement came after Samsung Electronics Co Ltd earlier this week unveiled a plan to invest $4.3 Billion in green research and development and facilities.

Over the next five years South Korea will invest 860 Billion, or 2 percent of its annual gross domestic product (GDP), in environment-related sectors, the government said in early July.

As part of the plans the government said it would require automakers to follow fuel efficiency and green gas emission rules above U.S. standards.

The government also said separately it would raise $1.6 Billion for "green industries" from the private sector.

HSBC estimates that of Asian government's stimulus packages in response to the recent credit crunch, spending on green-related investments will account for 20 percent, or $272 billion, more than double the amount earmarked for green projects in the Americas and five times bigger than Europe's.

As competitive as the auto indusry is we should've seen this coming. As a direct competitor to Honda’s upcoming CR-Z, Toyota are developing a new hybrid sports car based on a shortened Prius platform could have as much as 100mm removed from the wheelbase.

The same new 1.8L 2ZR-FXE engine and Hybrid Synergy Drive from the current 3rd generation Prius will be carried over with power increased by 27 kw to 100 kw (136 hp). Fuel consumption is expected to be slightly increased as a result.

To compete with the CR-Z, the new Toyota will of course be a 2-door, 2+2 seat configuration coupe. Much of the interior of the Prius will be carried over to the new car and the Prius-based hybrid sports coupe, which might carry the MR-2 badge, is expected to debut in mid-2012

One of the heaviest consumers of fossil fuels in the transport industry are jet aircraft. Following the fuel price volatility of 2008 which contributed to a large number of airlines filling for bankruptcy and the impending introduction of carbon tax, much effort is being applied to the development of bio jet fuels. Anything from coconut oil to Algae is being developed , any of which may or may not be harvestable in the volume required by the commercial airline industry who consume 18.85 billion gallons of jet fuel, or approximately 449 million barrels each year.

We have recently seen an increasing number of electric powered aircraft being developed. Using either small battery packs or fuel cells for energy storage, sometimes combined with solar cells for in flight charging. Unfortunatley the only practical way to propel an aircraft at the moment with electricity is to use a propeller. While Props might be acceptable for single seater and low speed aircraft they will never provide air speed comparable to a modern day jet engine. So the question can be asked, is there any EV alternative to the fossil/bio fueled jet engine?

There are several approaches used to convert electric energy directly into trust. As part of a DARPA Nano Air Vehicle (NAV) Program, researchers from the Oklahoma State University have developed a Plasma Micro Thruster approx the size of a cigarette. Because it is practically impossible to develop micro (defined as less than 7.5 cm) unmanned aerial vehicles by using moving parts, they have built a small jet propulsion system that produces thrust by accelerating plasma material between two electrodes.

Also known as plasma actuators or dielectric barrier discharge actuators, they consist of two electrodes separated by dielectric material. A form of magnetohydrodynamic propulsion, a low temperature plasma acts as the 'fluid' or hydro part of the device. Most of these types of plasma jet engines, as is the case with all magnetohydrodynamic drive systems, are extremely inefficient producing only very small amounts of thrust due to hall effect losses.



Another still theoretical approach is a plasma jet engine based on a conventional turbojet. Making use of the multi-stage compressor and expander sections of a regular jet engine, a plasma jet replaces the fuel combustion stage with an electrically driven plasma ignition stage.

A good example to demonstrate the principle is a typical hand held plasma cutting torch. Compressed air is supplied by an air compressor at around 90 psi (Coincidentally many jet engines produce around 90psi after their compressor stages ) which is forced through a very small opening in the torch nozzle with an electric arc applied to ionize the airflow. The combination of arc and high pressure/small nozzle creates a supersonic (9,000 mph) superheated (25,000 F) plasma stream that in a plasma cutter application vaporises steel and in a jet motor could replace the fuel combustion process.

There are various ways to generate a plasma but one method is to replace the combustion cans, that reside after the turbojet compressor stage, with anodes/cathode combustion chambers to superheat the compressed air entering the combustion stage and expand the gas out through the exhaust turbines much the same and a normal jet engine. This could allows jet aircraft to move from fossil or bio based fuels to electric power, provided the system is more than the 40% energy efficient of todays commercial jets.

Of course, there are huge challenges in the bulk storage of electrical energy on-board aircraft, but with current battery technology developments working towards a 40 fold increase in battery energy density, plasma jet aircraft may be here sooner rather than later.

Riding the vogue for eco-conscious products, companies ranging from battery to tyre to motorcycle makers in Japan are looking to cultivate a market that beats even hybrid cars in green credentials: electric bicycles.

Japan's motor-assisted bicycles use a small electric motor and battery pack mounted inconspicuously on the bicycle to propel the rider, constantly adjusting the motor's force to the speed and resistance of the pedalling.

That makes cycling up a hill or while carrying a heavy load a cinch, winning over a growing number of elderly and housewives in Japan. Sales of electric bicycles more than doubled from 2000 to 315,000 last year, as they became more affordable and practical.

"Once you've ridden one of our motor-assisted bicycles, you'll never go back!" a spokeswoman at Yamaha Motor beamed, urging reporters to try out a few of Yamaha's 17 electric bicycle models at a test-ride event on Friday.

The motor switches off automatically once the speed reaches the 24 km/hour (15 mph) legal limit for assisted riding, classifying the vehicles as bicycles, unlike the popular electric bicycles sold in China, which would require a licence in Japan.

Yamaha Motor, Japan's No.2 motorcycle brand and top maker of electric bicycles, expects more of a tailwind for the market.

Thanks to advances in rechargeable batteries, Yamaha's standard electric bikes have a range of 39 km (24 miles), or 67 km using an optional mode that activates the motor only when desired. That's about double the range of its first model introduced in 1993.

"A lot of our customers say their range of activity on a bicycle has expanded," said Masanori Kobayashi, a senior official at Yamaha. "They're going places where they would normally take their car or a taxi."

Charging time has shrunk to two hours from 10, with one charge costing around 10 cents. One catch though is that batteries need to be replaced roughly once every two years, and they cost at least $250 each.

FROM ELDERLY TO ENTHUSIASTS

Electric bicycle makers, which also include Panasonic, Sanyo Electric and Bridgestone, also expect a boost from the nationwide road-rule relaxation this month that allows riders to mount two pre-schoolers as long as the bicycle clears stability and other standards.

With the motor assisting, pedalling from a dead stop -- even with 10 kg (22 lb) weights in the front and rear -- was easy and smooth, a test-ride at the Yamaha event showed.

And electric bicycle makers hope to pull more customers in. At a separate media event, Sanyo, which supplies batteries for Yamaha's products, unveiled two new products, including the world's first motor-assisted bicycle with a carbon composite frame geared towards enthusiasts. The price tag: 627,900 yen ($6,636), versus anywhere from $800 to $2,000 for a Yamaha.

"We are introducing these new products to offer not just an easier ride but the joy and pleasure of cycling," Sanyo Vice President Takahiro Wada told reporters.

Sanyo expects total domestic shipments of motor-assisted bicycles to top 400,000 units in two years, making them a rare bright spot in the static overall bicycle market in Japan.

Sanyo and Yamaha officials said they also anticipate growth in Europe, where bicycle culture is just as pervasive.

Disco verde della Commissione Europea all'accordo Fiat-Chrysler. In forza del regolamento sulle concentrazioni, la Commissione europea ha approvato l'acquisizione dell'impresa produttrice di automobili Chrysler Group LLC da parte dell'italiana Fiat S.p.A. Dall'esame dell'operazione, la Commissione ha concluso che la concentrazione non è tale da ostacolare in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio Economico Europeo (SEE) o in una sua parte sostanziale. Lo si legge in una nota. Il 30 aprile 2009 Chrysler ha chiesto la tutela dai creditori ai sensi del capo 11 del codice fallimentare americano e si è dichiarata disposta a concludere un'alleanza strategica globale con Fiat. Il 10 giugno 2009, al termine di un procedimento giudiziario, l'impresa già nota come Chrysler LLC ha ceduto la quasi totalità dei suoi attivi, ad esclusione di alcuni debiti e passività, a una nuova impresa che prenderà il nome di Chrysler Group LLC. Fiat ha acquisito una partecipazione iniziale del 20% e ha concluso con Chrysler diversi accordi per dotare quest'ultima di tecnologia, piattaforme e sistemi di propulsione Fiat. Nonostante abbia acquisito soltanto il 20% di Chrysler, quota che potrebbe essere incrementata in futuro, Fiat detiene diritti che le consentono di intervenire nel processo decisionale di Chrysler e che le permetteranno di esercitare su quest'ultima un controllo esclusivo. L'esame dell'operazione da parte della Commissione ha evidenziato sovrapposizioni orizzontali limitate tra le attività di Chrysler e Fiat. Pertanto, la concentrazione non inciderà in maniera significativa sulla struttura concorrenziale dei mercati della produzione e della fornitura di autovetture. La Commissione ha inoltre analizzato i possibili effetti verticali derivanti dall'acquisizione alla luce della presenza di Fiat su alcuni mercati, ad esempio il mercato dei dispositivi d'illuminazione per automobili e dei sistemi di trasmissione acquistati dai produttori di autovetture. L'esame della Commissione ha rilevato che l'operazione non solleverebbe problemi di concorrenza per due ragioni principali: in primo luogo, poiché Chrysler non è presente sui mercati a monte interessati, l'accordo non rafforzerebbe la posizione sul mercato dell'impresa derivante dalla concentrazione, né la portata della sua integrazione verticale; allo stesso modo, data la presenza relativamente limitata di Chrysler sul mercato delle autovetture all'interno del SEE, la concentrazione non comporterebbe un rafforzamento significativo della posizione sul mercato della nuova impresa, che non avrebbe né la capacità né l'incentivo per limitare l'accesso dei suoi concorrenti ai fattori necessari alla loro produzione di autoveicoli.
(Fonte: http://finanza.repubblica.it - 24/7/2009)

Team Geolandar, sponsored by Yokohama, contested the 2009 Pikes Peak International Hill Climb - the best-known hill climb in the world - using an electric vehicle (EV). The event was staged on Sunday, July 19, in Colorado, U.S.A.

The EV racing buggy built in-house by Team Geolandar was driven by Ikuo Hanawa, a strong performer in world-class off-road races. The Buggy has two 6.7 inch diameter brushed DC motors with 13.5KW each (27kw total) powered by a 15 kWh Sanyo Li-ion battery pack.

Running in the exhibition class, the buggy set a time of 14:50.754 finishing 2nd in class. The Electric Vehicle record stands with a time of 14:33.12, set in 2003 by Jeri Unser in an AC Propulsion powered car sponsored by Compact Power, a subsidiary of LG, the same company contracted to supply batteries to General Motors for the Chevy Volt.

Although there are so few EV entities at Pikes Peak there is no official EV class, the EV record was originally set by Honda in 1999 at 15:19.91 using a full bodied 1997 Honda EV PLUS Type R as opposed to the space frame chassis cars used to set the more recent records.

Begun in 1916, the Pikes Peak International Hill Climb marks its 87th running this year. Racing to the 4,301-meter summit, participants cover a 20-kilometer course beginning at the 2,862-meter level. The race is famous for the severity of its conditions: rapidly changing temperatures and weather, a combination of tarmac and gravel surfaces, and 156 curves. This year, in all classes, more than 200 automobiles and motorcycles competed.

The outright winner was 'Monster' Tajima driving his 873 HP 2.7-liter Twin turbo V6 4WD sport prototype Suzuki SX4 with a time of 10:15.368



Specifications of the EV Racing Buggy
Length: 3,500 mm
Width: 1,800 mm
Height: 1,270 mm
Wheelbase: 2,530 mm
Weight: 750 kg
Motor: Advanced DC L91 -4003 x 2 units
Battery: Sanyo lithium-ion 151, 2V/15,984 Wh
Tires: Geolandar H/T-S(235/65R16)

Better Place Australia today announced that it has chosen Australia's capital, Canberra, as the site of its first city-wide roll-out of electric vehicle infrastructure in Australia.

The decision was announced by Better Place founder and Chief Executive Officer, Shai Agassi, with Evan Thornley, head of Better Place Australia and ActewAGL Chief Executive Officer, Michael Costello, the ACT’s electricity retailer and distributor.

The initial roll out will involve an investment by Better Place, which will go towards building out the infrastructure, services and systems to support the first several hundred electric vehicles in Canberra. The investment will cover:

• safe and completely recyclable lithium-ion batteries that will power the electric vehicles and be provided as part of the service to drivers, reducing the up-front costs of purchasing an electric vehicle;

• charge spots in homes, offices, shopping centres and other car parks where drivers can plug in to keep their battery fully charged; and

• “Battery Swap Stations” where motorists can simply drive in and have a depleted battery automatically exchanged for a fresh, fully charged one.

“We aim to start construction on our charge spots and battery swap stations in 2011 and start supporting customers in 2012” said Mr Thornley. “From Canberra we will then begin to roll out across the whole country.”

Better Place will work closely with ActewAGL to plan the infrastructure deployment. ActewAGL will be responsible for sourcing and distributing the renewable energy that Better Place will use to power its electric vehicles within the ACT.

Sergio Marchionne afferma che gli effetti delle sinergie tra Fiat e Chrysler si vedranno dalla seconda metà del 2010 ed è "sicuro che le misure che stiamo mettendo in atto spingeranno Chrysler fuori dalla crisi nella quale si è trovata". Il CEO di Fiat e Chrysler passa ormai la metà del suo tempo ad Auburn Hills e si sta facendo sempre più un'idea di quello che il versante americano ha da dare all'alleanza. A questo proposito, il manager italo-canadese ha detto che il patrimonio tecnologico di Chrysler è stato sottostimato e che la riluttanza a scambiare i rispettivi patrimoni conoscitivi è stata la principale ragione che ha portato al fallimento della fusione con Daimler. Marchionne si è detto poi assolutamente sicuro che Chrysler sarà profittevole, anche se non ha detto quando, e che le perdite accumulate dalla Casa americana non peseranno sul bilancio di Fiat poiché la Casa torinese ha assegnato un valore pari a zero al suo nuovo cespite. Intanto il manager di origine teatina vuole stringere i tempi e ha fissato per la prossima settimana una full-immersion di tre giorni con tutto il consiglio di amministrazione per stabilire le linee guida delle azioni che Chrysler andrà a compiere per il suo risanamento e rilancio. Quanto a Fiat, il CEO si è detto non preoccupato delle perdite per 168 milioni di Euro registrate nel secondo quadrimestre e spera ancora di poter ottenere un piccolo margine di profitto per la fine dell'anno. Quanto al futuro e all'eventualità di uno scorporo del ramo auto dal Gruppo Fiat, Marchionne ha affermato che "nella mia visione, si tratta di una mossa inevitabile", sottintendendo che è subordinata ad un'altra azione che l'italo-canadese vuole a tutti i costi: un'alleanza con un altro grande costruttore per raggiungere la massa critica di oltre 6 milioni di auto, definita da lui stesso ideale per rendere sostenibile il business dell’automobile nei prossimi anni.
(Fonte: www.omniauto.it - 23/7/2009)

BMW will launch its first battery-powered electric vehicle under its Project i program in the United States by 2012. Internally dubbed the ‘City’, the upcoming EV will help BMW comply with California’s forthcoming Zero Emission Vehicle requirements.

CEO Norbert Reithofer has revealed that the City will be a three-door hatchback specifically designed for the U.S. market. Looking like the Isetta bubble car of the 1950s, the new EV version will be low-slung with short overhangs and a coupe-like profile. Despite its small footprint and sleek styling, the City will offer seating for four.

Power will come from a lithium-ion battery pack with a range of about 100 miles. BMW is also developing a range of gas and diesel engines for the City, although those variants will likely be reserved for developing regions – particularly China.

BMW has yet to decide if the new vehicles will be sold under the BMW or MINI banner, and hasn’t even officially ruled out the addition of a new brand.

Having not seen a good EV concept for a few weeks we've found one drawn by Mayeul Walser, a Transport Design student based in Paris. The vehcile is called a Lotus Esquive designed to be a mild off-road vehicle and along similar lines as the recently announced Mercedes SLS EV Supercar the Esquive concept comes with four wheel drive using in-wheel motors. The Esquive utilizes a carbon fibre monocoque chassis covered by fiberglass body panels.

The proposed drive train for the Lotus Esquive is a set of four electric motors developing a total of 260 hp (190 kW). Driving the front wheels are a pair of 55 hp (40kW) motors, while at the rear a duo of 75 hp (55kW) motors power the back wheels. Not just four wheel drive, the Esquive has also been designed with four wheel steering in mind for sharper cornering.

Dimensions of the Lotus Esquive:

Length - 4,000 mm (13 feet)
Height - 1,250 mm (4.1 feet)
Width - 2,200 mm. (7.2 feet)

Sulla Bertone "siamo molto ottimisti". Lo ha detto Sergio Marchionne, Ad della Fiat, a margine della presentazione di un libro su Umberto Agnelli all'Unione industriali a Torino. "Abbiamo fatto un'offerta onesta e razionale dal punto di vista industriale per cercare di rimettere in piedi l'azienda. Il marchio non ci interessa - ha aggiunto Marchionne - perche' a noi serve la capacità produttiva per realizzare vetture di nicchia. La differenza tra noi e gli altri (soggetti interessati all'acquisizione, ndr) è che abbiamo un sistema di distribuzione completamente diverso".
(Fonte: www.asca.it - 22/7/2009)

Lo spin-off dell'auto Fiat dal punto di vista strategico è un'operazione da realizzare, anche se ora non è il momento, e dipende da eventuali operazioni straordinarie ma anche dall'andamento del comparto dell'auto. Lo ha dichiarato l'Ad Sergio Marchionne. "Ho confermato che strategicamente è una cosa da fare. Lasciate a noi scegliere il tempo e le modalità ma il momento non è adesso". Alla domanda se lo spin-off possa dipendere da eventuali operazioni straordinarie, il manager ha risposto: "Sì, ma anche dallo sviluppo del settore e da come riusciremo a rafforzarci. Abbiamo chiaramente cercato il partner ideale per farlo ma le condizioni per arrivarci da soli già esistono". Fiat, inoltre, sta ragionando sul piano strategico: "Ci penso tutti i giorni al piano strategico della Fiat, ci stiamo pensando adesso, lo stiamo rifacendo, lo stiamo riguardando. Anche in relazione alla Chrysler è estremamente importante". Infine, una battuta sull'offerta presentata a suo tempo per la tedesca Opel: "Noi l'offerta l'avevamo fatta a certe condizioni, quella è una posizione che noi consideriamo l'unica posizione veramente giustificabile industrialmente per la Opel. Se non interessa non interessa".
(Fonte: http://it.reuters.com - 22/7/2009)

A Hawaiian based concentrated solar thermal company called Sopogy has been making headlines recently with it's trough based system being used by Sempra Energy utility Southern California Gas Company (SoCal Gas) in combination with a thermal air conditioning unit to demonstrate the power of a solar air-conditioning demonstration system.

The small-scale solar thermal startup has substantial investor backing from the likes of eBay founder Pierre Omidyar, Ohana Holdings so we thought it was worth a closer look at the fairly simply constructed solar thermal collectors to see what all the fuss is about.

According to Sopogy's own application notes the systems is not very efficient. They specify a 40% loss from solar to thermal and a further 80% loss thermal to electric. That gives an overall electric generation system efficiency of just 12%. This means that a single 5.57m2 trough collector generates just 512 watts of electrical power or $0.25 worth per day. Of course a solar thermal A/C system avoids the electric generation stage by making use of the thermal energy which is 60% energy efficient.



A good comparison is between concentrated solar thermal and concentrated Photo voltaic such as those built by Solar Systems in Australia. The 15 meter diameter CS500 parabolic dish PV system generates over 36 kw of electrical power at an energy efficiency of 36.5% using just 0.23m² of PV solar cell material. The concentrating dish uses a similar principle to Sopogy's trough with cheap material used for the reflective surface to concentrate the sun by 500x. This dramatically reduce system costs compared with a flat plate PV system of the same power that require approximately 350m² of expensive PV cells. The surface area of PV material used in the concentrated PV system is 1/1000 that of flat-plate PV systems.

While the dish PV system generates electricity at 36.5% (compared to 12% for Sopogy) much of the work in developing this system has been to remove the remaining 63% of the sun's energy from the back of the PV cell to keep it within it's operating range of 60C, no mean feat when you're dealing with temperatures at the focal point that can melt steel.

At present this huge amount of removed thermal energy is not used for co-generation and is either run through a cooling system or ground sunk. Since the CS500 systems waste is equal to the entire thermal output of the Sopogy collector, Australian based Solar Systems have the potential to run thermal A/C and-or organic rankine cycle power generation, which is basically an A/C run in reverse, in addition to the PV generated electrical output.

FedEx Corp today announced the addition of 92 hybrid-electric trucks to its delivery fleet—the first standard FedEx delivery trucks converted to hybrid-electric systems.

The addition of the 92 trucks increases the FedEx fleet of hybrid-electric vehicles by more than 50 percent, from 172 to 264. FedEx extends its leadership position with the largest fleet of hybrid trucks in North America and continues to demonstrate the everyday viability of these vehicles. The FedEx hybrid-electric fleet has logged more than four million miles of revenue service since being introduced in 2004, reducing fuel use by 150,000 gallons and carbon dioxide emissions by 1,521 metric tons, which is equivalent to removing 279 cars from the road annually.

The hybrid conversions were produced in Charlotte, N.C., during the past six months and created 50 new, temporary green jobs in the area. The converted hybrids were developed with Freightliner Custom Chassis Corporation (FCCC) and Eaton Corporation, which provided the hybrid-electric systems. The standard FedEx trucks used in the retrofit program were 2000 or 2001 models with 300,000 to 500,000 miles driven. An added benefit of the conversion program is that it not only reduces pollution but also extends the life of the vehicles, helping to eliminate waste production and creating a reduce-and-reuse program.

“The conversion of these standard FedEx trucks into hybrids is the latest milestone in our drive to advance and adopt hybrid technology into our fleet and the broader industry,” said John Formisano, vice president, Global Vehicles, FedEx Express. “FedEx and our suppliers have demonstrated that converted hybrids are a viable, lower-cost option compared to purchasing new hybrids. We now need government incentives to end a Catch-22 situation: Production volumes are low due to high cost, and costs will only come down with higher production volumes.”

The retrofit hybrid trucks are projected to improve fuel economy by 44 percent, decrease particulate matter by 96 percent and reduce smog-causing (NOx) emissions by 75 percent compared to the standard FedEx Express delivery truck.

The 92 retrofitted hybrid vehicles will be placed into service in California, primarily in the Los Angeles, San Diego and San Francisco metropolitan areas

Incentives encourage hybrid development

Formisano applauded the California government for continuing to provide incentive funding for hybrid truck purchases, which allowed FedEx to place its first hybrid truck into service in the state in 2004 and continue to add hybrids to its fleet during the past five years.

The retrofit hybrids will display the FedEx EarthSmart™ logo, which is a symbol of the FedEx commitment to connect the world in responsible and resourceful ways through industry-leading innovations that are more efficient and better for the environment. In the coming months, all FedEx hybrid trucks will be re-branded as a part of the EarthSmart initiative.

“Hybrid technology helps FedEx reduce emissions and fuel use as we work to increase the efficiency of our vehicle fleet,” said Mitch Jackson, director of Environmental Affairs and Sustainability, FedEx Corp. “We are eager for additional government and industry support to find more affordable options for hybrid trucks, so that we may adopt them into our fleet at a faster pace.”

In addition to the use of 264 hybrid vehicles in North America, Asia and Europe, FedEx has taken the following steps to increase vehicle fuel efficiency and reduce emissions in its fleet:

* Since 2005, FedEx has been rebalancing its fleet with smaller, more fuel efficient sprinter vans and optimizing routes. As a result of these efforts, FedEx Express has saved 45 million gallons of fuel or 452,573 metric tons of carbon dioxide emissions.
* FedEx Ground is testing hybrid hydraulic technology with Parker Hannifin Corporation and FCCC on a heavier-class vehicle (Class 6).
* In London, FedEx operates liquid petroleum gas (LPG) sprinter vans, which reduce carbon dioxide emissions by 12 percent. FedEx will also use 10 zero-emission Modec electric delivery vehicles in the United Kingdom. FedEx Express has more than 320 LPG and electric-powered support units in use at the Roissy Charles de Gaulle hub in Paris and other operational facilities across Europe.
* FedEx operates a large number of electric and alternative-fuel support vehicles worldwide, including more than 500 forklifts and 1,600 ground equipment units at airports.
* Couriers in New York City and London’s West End deliver many of their packages on foot and bicycle.

Specifications for the FedEx Hybrid-Electric Retrofit Vehicles

In converting the standard delivery vehicles, the power-train equipment, including the engine, transmission, fuel tank and drive shaft, were replaced with a 2007 Cummins ISB 200 hp engine and Eaton hybrid-electric system. Costs were reduced by utilizing the existing chassis and body.

The vehicles feature a diesel engine coupled with an electric motor/generator and lithium-ion batteries. These batteries capture and store energy during the regenerative braking phase of vehicle operation, eliminating the need to plug into an electrical source. The sophisticated hybrid controller selects the most efficient mode of operation—diesel or electric—depending upon current operating conditions and driver demand.

With a brief, muffled hiss of a jet engine, the test vehicle that an Israeli start-up hopes will be the future of the hybrid electric car, ignites.

The car is built on the shell of a normal Toyota Prius, a top-selling gasoline-electric hybrid, but without the need for its internal combustion engine.

Instead, an electric engine, containing a supercapacity battery and a micro-jet turbine engine, powers from the rear as it drives almost silently around a test track.

With automakers racing to develop the most efficient, environmental friendly cars with minimal emissions, the concept of turbine-powered electric vehicles is not new.

But ETV Motors, a private company based just outside Tel Aviv that has raised some $12 million in investments, says it has found a way to make it commercially viable.

It says it has developed a micro-turbine engine to act as an on-board charger and a high-density battery that can power a vehicle for about 60-80 km (35-50 miles) on one charge.

The test car uses newly designed components still undergoing development, the company said, adding that the final product should be ready for tests next year.

ELECTRIC CARS

Another Israeli project, Better Place, which was launched in 2007 with $200 million of venture funding, has been gaining momentum across the globe, pushing for fully electric cars that recharge by plugging in to a grid network.

Better Place has partnered with Renault and Nissan to develop electric car infrastructure.

Toyota Motor Corp, another of the automaker giants developing hybrid and plug-in technologies, has said it would start leasing 500 plug-in cars globally by the end of this year.

Toyota has said the car will be powered by lithium-ion batteries, and Japan's Nikkei business daily reported this month the plug-in will be able to run 20-30 km (12-18 miles) on battery power alone at full charge.

ETV Motors says its batteries will power a car for more than twice as long, and with its on-board charger, will not be dependent on complicated electric charging infrastructure, though the car will be plug-in compatible, the company said.

The jet turbine system is also a departure from General Motors Corp's Chevy Volt plug-in, which is also powered by a traditional internal combustion engine. GM aims to introduce the Volt, with its 64 km (40 mile) range, by late 2010.

The game-changing development, said chief technology officer Arieh Meitav, was a higher density battery, based on Lithium Manganese Nickel Oxide.

The batteries will be the first to have 4.7 volt cells, versus existing Lithium-ion batteries with 3.2 volts. This allows for longer range with a smaller battery, and it is projected to last the lifetime of the car, he said.

The second part of the system, the electricity producing micro-turbine, is being developed with the help of an Israeli aviations company -- though ETV Motors would not say which one.

FUEL SOURCES

The turbine can run off a variety of fuel sources, like gasoline, diesel and biofuel, the company said, and will only operate to charge the battery when it runs low, spinning at a constant 80,000 RPM for maximum efficiency.

Felix Kramer, founder of CalCars.org, a independent Palo Alto-based nonprofit startup promoting plug-in hybrids, said the company had two very promising solutions but that they were far from commercialization.

"Today, every major automaker is now hard at work developing its first production plug-in vehicles in the next four years using existing technology," Kramer said.

"Once ETV Motors has fully developed prototypes, potential customers will be able to analyze both the performance and cost benefits of the new systems compared to other contending advanced technologies," he said.

Arnold Roth, ETV Motors' chief operating officer, said the company was discussing options to either manufacture parts of the system themselves or license it out to a larger company.

"We have been approached by Tier 1 manufactures who are interested in our technology," Roth said.

Roth said their hybrid system will be cheaper than hybrids on the market today.

Nel lungo sprint per aggiudicarsi Opel - ormai trasformatosi in una gara di fondo - nei giorni scorsi era rispuntato prepotentemente il marchio RHJ, fondo belga controllato dall'americana Ripplewood. Delle concorrenti al controllo della casa automobilistica tedesca, la finanziaria di Bruxelles è la meno titolata sul piano industriale ma, proprio per questo, ben vista dalla casa madre General Motors, la quale accarezzerebbe l'idea di riprendere in futuro il controllo del brand acquisito nel lontano 1929. Ieri alle 18 si sono chiusi i termini per la presentazione dei piani dettagliati, come richiesto dal governo tedesco. Oltre al binomio austro-canadese e russo Magna-Sberbank (sin dall'inizio preferito dai Länder e dai sindacati tedeschi) e, appunto, al fondo belga RHJ, è rientrata in gioco anche BAIC, ovvero Beijing Auto, gruppo cinese leader in patria nella componentistica, che può vantare anche una lunga partnership con Daimler-Chrysler nella costruzione di modelli Mercedes e Jeep. L'offerta cinese sulla quota di rischio è risultata la più munifica (660 milioni di euro, contro i 275 di RHJ e i 100 di Magna, la quale ha anche messo sul tappeto 400 milioni di prestiti convertibili), ma il piano industriale non è ritenuto nel complesso al livello delle altre due contendenti. A favore di Magna-Sberbank pendono i giudizi positivi sin qui espressi dal governo tedesco - i cui finanziamenti - valutati intorno ai 4,5 miliardi - sono indispensabili per il rilancio della Opel - e quelli dei sindacati, i quali apprezzano il fatto che Magna si sia impegnata a tagliare "solo" 2.500 posti di lavoro in Germania (su oltre 11mila totali). Rispetto alle quote azionarie, il consorzio austro-canedese-russo ha modificato in "zona Cesarini" l'assetto proposto, con Magna e Sberbank, legate da un patto di sindacato, che avrebbero entrambe il 27,5% della nuova società, lasciando a GM una quota formale di maggioranza, pari al 35%. A favore di RHJ-Ripplewood, che punta invece al 50,1% del capitale della nuova impresa, pesa - come si diceva - il non tanto segreto intento della casa madre americana di ritornare al timone della Opel al termine di un periodo di riassetto. In ciò corroborata dal carattere più marcatamente finanziario dell'opzione belga. Benché il ministro dell'economia tedesco, Karl-Theodor Zu Guttenberg, continui a ripetere che con Magna "non c'è un accordo già fatto", la gara sembra dunque aver assunto un aspetto definito, con Magna in pole position, tallonata da RHJ, e BAIC come outsider. E la Fiat? Il lingotto, che aveva puntato tutte le sue carte proprio sul futuro assetto industriale della nuova Opel, vantando sinergie produttive e distributive che gli altri concorrenti neppure si sognavano, ha deciso di non rilanciare, preferendo stare alla finestra. Non è detto, infatti, che i giochi siano fatti completamente. Ora le offerte finali passeranno all'esame di GM, che conferirà le sue conclusioni a un tavolo di trattativa che si annuncia quanto mai affollato: oltre alla casa madre americana - oggi controllata, è bene ricordarlo, dal governo statunitense, che si è accollato l'onere di impedirne il totale fallimento - vi siederanno infatti il governo federale tedesco e i Länder coinvolti (fra i quali quello dell'Assia, dove ha sede la Opel); a far parte del tavolo ci sarà poi la Commissione europea - che sta vigilando sull'intera operazione al fine di evitare distorsioni del mercato o aggiramenti della normativa sulla concorrenza - e il Trust Board della Opel/Vauxhall, ovvero la fiduciaria alla quale nel mese di maggio è stata affidata la quota di controllo della casa tedesca, per consentirne la gestione in attesa degli sviluppi. Proprio al Trust competerà dunque assumere infine una decisione formale. Ma l'organismo si presenta in questo momento esattamente diviso a metà: da un lato i due rappresentanti nominati da Berlino, dall'altro i due scelti da GM. In mezzo, il presidente, capo della Camera di Commercio americana in Germania, che però non ha diritto di voto. Dunque, una situazione di possibile stasi si staglia all'orizzonte, con le elezioni politiche tedesche di settembre ormai imminenti. Forse anche per questo, la Fiat di Sergio Marchionne ha preferito tirarsi fuori da una partita che potrebbe richiedere tempi ben più lunghi di quelli immaginati dall'ad del Lingotto ai tempi del "blitz" ai primi di maggio, quando, appena concluso l'affaire Chrysler, volò nella capitale tedesca per esporre a grandi linee l'idea di un nuovo gruppo europeo da sei milioni di vetture-anno, in grado di competere con i colossi giapponesi - e quelli emergenti cinesi - ad armi pari. Oggi, di quella "visione", nessuno - almeno in apparenza - pare interessato a farsi carico.
(Fonte: http://delleconomia.it - 21/7/2009)

Nissan are said to be developing an inductive wireless charging system for their soon to be launched five-seat Zero Emissions Vehicle (ZEV) Electric Vehicle. The production version of the Nissan EV will get its official unveiling at the Tokyo Motor Show in October.

According to Larry Haddad, general manager of product strategy and planning at Nissan Europe, electromagnetic field technology can charge EVs in a compatible parking bay without the need for wires. Nissan has ambitions beyond mere wireless charging bays. It hopes to scale the technology up even further as a series of plates laid into the surface of designated electric vehicle lanes on our roads and motorways, theoretically enabling motorists to charge as they drive.

Nissan is grappling with its recent consumer research, which revealed that 61% of potential electric car customers were most worried about the inconvenience of recharging. As well as inductive charging, its technological solutions include developing fast-charging facilities, which they hope to see in place in shopping car parks and motorway service stations that can provide an 80% charge in as little as 25 minutes.

The ZEV will be the first "dedicated" electric car on the market, arguing that most rival cars have been rehashes of existing models. It is a five-seater family-sized car with a top speed of 90mph, a battery range of around 100 miles and impressive acceleration. The cars will be built so new, improved batteries can be retro-fitted.

Several companies have announced inductive wireless EV charging technology in resent weeks including WiTricity and Showa Aircraft Industry Co Ltd. No company has made mention of potential payment systems which has always been seen as a show stopper for wireless power. With the widespread use of short range radio based toll road tags having been adopted in many parts of the world over the last decade perhaps totally automated payment will be part of these wireless EV charging systems.

Dieter Zetsche, il numero uno di Mercedes-Benz, ci mette la sua faccia per ribadire il primato tecnologico del marchio tedesco, per ricordare che è stato Karl Benz a inventare l’auto nel 1886. Lo fa passando dalla teoria alla pratica perché durante la giornata tecnologica dedicata al tema "On the Road to Emission-free Mobility" ("Sulla strada della mobilità ad Emissioni Zero") sfilano tutte le eccellenze tecnologiche del marchio tedesco, dalla city car Smart elettrica al possente camion Actros dotato di sistemi che riducono al minimo l’impatto sull’ambiente del suo potente motore diesel, a una gamma di Suv efficienti e puliti. E insieme l’ammiraglia ibrida prodotta in grande serie, la Classe S 400, il primo veicolo che usa le batterie al litio (7,9 litri di benzina per 100 km e 186 g di CO2 per km). Eppoi modelli a idrogeno facili da guidare come utilitarie, veicoli ibridi a vari livelli di tecnologia e con diverse tecnologie di ricarica delle batterie con autonomie da 200 a 600 km. In pratica una ghiotta anteprima di ciò che si vedrà in settembre al Salone di Francoforte. Zetsche parla a ruota libera. Dice che per Chrysler (è stato a capo del gruppo americano per alcuni anni e quindi ne conosce pregi e difetti) "la Fiat rappresenta il miglior matrimonio possibile" e riconosce a Sergio Marchionne doti manageriali ben al di sopra della media. Esamina con competenza l’affaire Opel e riconosce che tutti i concorrenti all’acquisto offrono soluzioni per alcuni aspetti interessanti e che per le sinergie produttive e per le capacità tecnologiche Fiat potrebbe essere un partner appropriato, ma ricorda che a dire l’ultima parola non sarà il governo tedesco bensì gli amministratori della Casa americana e che il loro obiettivo "è quello di fare cassa, di portare a casa più soldi possibile".
(Fonte: http://motori.corriere.it - 16/9/2009)

A forum member over at PRIUSchat who owns a 2006 2G Toyota Prius with a Hymotion A123 battery plug in conversion has been driving his hybrid to and from work for the last 3 months on a single tank of gas. He recently filled up with the trip computer reading 2501.7 Miles and 299.43MPG on one tank of gas and still had gas left over for 500+ more miles.

His driving routine includes using the ICE power plant only on 55 Mph highway sections of his trip while using EV mode on all other roads. He motors silently the first 25 miles every morning at 35 mph to the highway on ramp, boots into ICE mode down the highway and back into EV mode at the off ramp. According to his ScanGauge this totals out to about 400-500MPG per trip.

Distance: 2501.7 miles
Calculated MPG: 299.43MPG
Gallons gas used: 8.355 @ $2.599
Watt hours used: 439556.7 @ 8 cents per kWh
Watt hours per mile: 175.7
Total tank cost: $56.88
Cents per mile: 2.3

Renewable power is starting to replace coal generation. Wind Turbines in the north west of Spain set a new record for power generation on March 5th as gales blew across the country, with more than 40% of the country's energy needs being generated by wind turbines.

Now the same results are starting to be seen in the US. Electrical generation from non-hydro renewable energy sources (i.e., biomass, geothermal, solar, wind) continues its rapid growth according to the latest figures released by the Energy Information Administration in its "Electric Power Monthly" report.

For the 12-month period ending April 30, 2009, non-hydro renewables accounted for 3.18 percent of electrical generation; conventional hydropower accounted for an additional 6.29 percent; combined renewables accounted for 9.47 percent. By comparison, for the 12-month period ending April 30, 2008, the corresponding numbers were 2.69 percent, 5.66 percent, and 8.35 percent.

For the first four months of 2009, non-hydro renewables accounted for 3.67 percent and hydropower produced 7.00 percent; combined, all renewables accounted for 10.68 percent of U.S. electrical generation.

In terms of absolute output, non-hydro renewables during the first four months of 2009 produced 12.47 percent more electricity than they did for the same period in 2008. Similarly, hydropower during the first third of 2009 was 8.22 percent higher than for the first third of 2008.

Most dramatically, for the month of April 2009 alone, non-hydro renewables accounted for 4.24 percent of electrical output while conventional hydropower provided 8.73 percent; combined, renewable energy sources accounted for 12.96 percent of electrical generation.

"Month-after-month, the hard data refutes those who continue to falsely claim that renewable energy accounts for only a minute fraction of the nation's electricity supply," said Ken Bossong, Executive Director of the SUN DAY Campaign.

"Moreover, non-hydro renewables are already well beyond the measly target set by pending energy legislation now before the U.S. Senate which calls for just 3% renewables by 2013."

Other key findings of the report are that net generation in the United States dropped by 5.0 percent from April 2008 to April 2009. This was the ninth consecutive month that net generation was down compared to the same calendar month in the prior year.

Comparing April 2008 to April 2009, coal-fired generation fell by 20,551 thousand megawatt-hours, or 13.9 percent. Generation from natural gas-fired plants was down by 1.5 percent.

On the other hand, net generation from wind sources was 34.8 percent higher. Generation from conventional hydroelectric sources was the largest absolute increase in April 2009 as it was up by 3,918 thousand megawatt-hours, or 18.4 percent from April 2008.

Finally, nuclear power in April 2009 experienced a nearly 12 percent drop from the preceding month.

Alle 12.35 il notaio Andrea Ganelli occupa la sedia rimasta vuota tra i due commissari che seguono il caso Bertone. Posa sul tavolo una montagna di pacchi e comincia a dividerli. Ci sono le due voluminose buste gialle della «Fiat Group Automobiles», ci sono i due pacchi provenienti dal «notaio Musumeci» e presumibilmente spediti dall'industriale Gian Mario Rossignolo e c'è un pacco di provenienza «Cordoba España» che contiene la proposta di una cordata di componentisti iberici vicini al gruppo Lotus. Poco più in là ecco altri due incartamenti decisamente più smilzi: quello di una trentina di pagine con la grande scritta Keplero (dell'industriale Domenico Reviglio) e quello di poche cartelle del gruppo «Bertonecento», l'offerta della vedova di Nuccio, Lilli, per acquistare il marchio di famiglia e poter così promuovere iniziative in occasione del centenario della fondazione, nel 2012. Sul tavolo manca dunque la proposta del gruppo cinese che si era pur mostrato interessato all'acquisto. Dei cinque in gara ne rimangono in realtà solo quattro. Perché l'offerta della Keplero di Reviglio giunge incompleta, non in busta chiusa e integrata con un fax alle 12.38, fuori tempo massimo. Strano ritardo per una cordata che da anni lavora all'acquisizione della storica carrozzeria e che dunque non avrebbe dovuto avere problemi a presentare tutta la documentazione in ordine. Escludendo l'offerta della vedova che riguarda solo il marchio e che non ha concorrenti (nessuno degli altri quattro si è detto interessato alla griffe del design automobilistico), i veri concorrenti si riducono dunque a tre: il gruppo spagnolo, Rossignolo e la Fiat. Gli spagnoli offrono qualcosa di più dei 18-19 milioni proposti dagli altri due concorrenti. Ma dalla Spagna arriva la proposta di assumere solo una parte dei 1.100 dipendenti del gruppo. Così la gara vera si svolge, come previsto, tra Marchionne e Rossignolo. Che propongono di assumere tutti i dipendenti e di utilizzare le linee di Grugliasco per la produzione industriale. Rossignolo, com'è noto, vorrebbe realizzare i Suv utilizzando la fabbrica ex Delphi di Livorno e i suoi 170 dipendenti per produrre i motori. Nella busta della Fiat invece i commissari hanno trovato la proposta di costruire due nuovi modelli «nella gamma delle auto sportive» e di lusso. Probabilmente uno dei due modelli avrebbe un marchio del gruppo Chrysler e l'altro porterebbe sul cofano lo scudo della Lancia o il biscione dell'Alfa Romeo. Non c'è traccia invece della ventilata produzione di un Suv con il marchio Dodge di cui si era parlato nei giorni scorsi. Il Lingotto ritiene infatti che lo stabilimento di Grugliasco, più moderno delle linee di Mirafiori in alcune parti importanti, come la verniciatura, sia adatto per auto di particolare pregio più che per produrre veicoli di grandi dimensioni e con un mercato, al momento, assai incerto. La proposta Fiat prevede la graduale riassunzione in azienda di tutti i lavoratori oggi in cassa integrazione al termine di un processo di ripresa dell'attività produttiva che dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2011 quando le linee dovrebbero tornare a funzionare a pieno ritmo.
(Fonte: www.repubblica.it - 17/7/2009)