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Thursday, January 21, 2010

Marchionne ottimista: il 2010 procederà secondo i binari prospettati


L'intervento del numero uno del Lingotto di ieri pomeriggio, alla cerimonia di premiazione degli UK-Italy Business Awards, ha parlato dell'andamento della Fiat in questo periodo rivoluzionario della sua storia. Per il manager italiano, che già aveva dato una indicazione nelle scorse settimane, il 2009 sarà archiviato con risultati al di sopra delle stime degli analisti; il 2010 risulterà ancora migliore, non sarà necessario ricorrere all'emissione di obbligazioni e l'alleanza strategica con la Chrysler procede secondo le previsioni. C'è stata la conferma dell'avvio di produzione della 500 negli Stati Uniti e che l'Alfa Romeo non va lasciata al proprio destino.
Risultati? Più in alto, anche senza incentivi
E' un Marchionne ottimista, il manager del Lingotto che ieri ha tirato - in maniera informale, e a beneficio dei presenti - le somme sull'andamento del 2009 dell'impero Fiat. L'occasione è arrivata dalla consegna, da parte dei delegati del Governo britannico presenti al Palazzo della Borsa, del premio ritirato a nome della Fiat come Azienda dell'anno. Iniziando dall'analisi del conto economico, Marchionne ha indicato che "Il 2010 sarà migliore del 2009. Il nostro percorso sta andando avanti bene, e ritengo che l'anno appena iniziato ci porterà dei risultati positivi". Anche senza gli incentivi? "Proprio così. L'importante è costruire una gestione solida. E non parlo solo a nome del Gruppo Fiat, ma anche per tutto il comparto industriale italiano". Eppure, proprio ieri il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha annunciato che fra le intenzioni del Governo c'è il ripristino degli incentivi (1,2 miliardi di euro, una cifra simile al 2009), seppure indirizzato non solo al comparto auto, ma anche al gas e alle bollette energetiche per le piccole-medie imprese. "Da parte nostra, abbiamo indicato al Governo che la strada per andare avanti anche senza incentivi c'è. Naturalmente non sarà una cosa piacevole senza i bonus. Ma il Gruppo Fiat ha la forza per farcela".
Obbligazioni? Non ce n'è bisogno
Secondo il massimo dirigente del Lingotto, la gestione finanziaria della Fiat potrà portare a risultati positivi anche con le sole proprie forze, senza la necessità di ulteriori interventi da parte del pubblico. Nel caso specifico, ci si riferisce all'eventuale emissione di obbligazioni: "Non ne avremo bisogno - è la risposta - Non abbiamo problemi di liquidità. Per questo riteniamo che non abbia senso ricorrere all'emissione di obbligazioni per attuare i nostri progetti". In questo, Marchionne fa riferimento agli investimenti che il Gruppo Fiat ha prospettato fino al 2013, che hanno un valore di otto miliardi di euro: "Non ci sono problemi", è il suo commento. Tuttavia, per avere le idee un po' più chiare, occorrerà aspettare ancora qualche giorno. Il 25, vale a dire lunedì prossimo, il Consiglio di amministrazione del Lingotto esaminerà il pre - consuntivo del 2009. Secondo le stime di Marchionne, il risultato economico sarà migliore rispetto a quello previsto dagli analisti, che indicavano una perdita globale (per tutto il Gruppo Fiat) di 470 milioni di euro.
L'Operazione 500-U.S.A. si fa sempre più vicina
Vale la pena di dare ancora un'occhiata all'asse Torino-Detroit? L'occasione suggerisce di sì. Il futuro del Gruppo Fiat è a due facce. Si aspetta con la curiosità degli avvenimenti che segnano un'epoca l'inizio della produzione della 500 negli U.S.A. . Naturalmente non manca la conferma: "Il 2010 è l'anno nel quale il marchio Fiat entrerà a pieno titolo negli Stati Uniti". E la 500? "Sarà prodotta, a partire dal terzo trimestre di quest'anno, negli impianti messicani di Toluca", spiega Marchionne. Da Dicembre, nelle concessionarie Chrysler degli Stati Uniti la "piccola" si potrà già acquistare. Nota a margine: che il "piede" della Fiat si faccia sempre più pesante sul panorama industriale e istituzionale a stelle e strisce, lo dimostra anche la nomina, arrivata giusto ieri, dell'ex Vice Presidente con delega agli Affari di Washington e degli Affari Istituzionali globali della Chrysler Robert G. Liberatore in qualità di consigliere dell'AD Sergio Marchionne: una sorta di ponte fra le attività guidate da Marchionne e Washington.
Alfa Romeo: come un bambino da curare
Delicata, molto delicata la questione relativa al marchio sportivo del Gruppo Fiat. I conti non tornano ancora, delle possibili sorti per la Casa Marchionne ha fatto un paragone ficcante: "E' un po' come un bambino. L'Alfa è il nostro bambino da curare, e lo stiamo curando. Non è un mistero che il caso Alfa sia molto difficile, e l'ho riconosciuto io stesso. E' una Casa con grandi potenzialità, e anche per colpa nostra non è mai riuscita a raggiungere dei risultati in linea con il suo prestigio". E con la concorrenza del mercato, ci permettiamo di aggiungere.
(Fonte: www.motori.it - 21/1/2010)